FARE RETE: IL FUTURO DELL’HOTELLERIE
Nuovo articolo relativo alla situazione del mondo del turismo, nei capitoli precedenti ci siamo chiesti:
Oggi invece abbiamo deciso di indagare come il mondo dell’hotellerie può muoversi nei nuovi scenari turistici, che questo periodo storico ci sta ponendo davanti.
In tutti i campi del mercato le novità sono da sempre state sfruttate e assorbite dai competitor più grandi, il turismo non fa eccezione. Anche qui infatti, il processo tecnologico è stato utilizzato dalle grandi piattaforme di prenotazione dei servizi turistici, che si sono collocate tra il cliente finale e la struttura alberghiera. Utilizzando la propria influenza per fornire servizi sempre più completi, rendendo marginale chi non entrava nel circuito.
A questo scenario le grandi catene alberghiere hanno risposto creando i propri sistemi di gestione e dotandosi di tutte le misure tecnologiche avanzate. Questo è stato possibile grazie alle possibilità economiche ma anche grazie all’importanza dei nomi dei brand riconosciuti in tutto il mondo.
La domanda che bisogna porsi a questo punto è: che misure possono adottare gli hotel che non fanno parte di una grande catena alberghiera.
La risposta la troviamo in un fenomeno che sta prendendo piede da un po’ di tempo: i SOFT BRAND. I soft brand sono gruppi di hotel indipendenti che hanno aderito ad una catena e hanno aggiunto il vantaggio della fidelizzazione del marchio, al loro stato di attività indipendenti.
In questo modo le tecnologie, le informazioni e know how sono al servizio di tutte le strutture aderenti che in cambio pagano una fee.
La soluzione, da la possibilità all’hotel di mantenere immutata la propria unicità dandogli più poter per poter utilizzare a proprio vantaggio gli aggregatori di servizi turistici. Infatti, offrendo un’esperienza completa al cliente, sono un’enorme fonte di dati da cui attingere per apportare modifiche o ampliare la propria attività secondo le richieste del cliente finale.